Il legame Chiesa e omosessualità è sempre stato un legame assai fragile. I cattolici portano avanti fin dalle epoche più antiche un concetto di famiglia tradizionale che non concepisce relazioni tra persone dello stesso sesso. Questo è uno dei motivi per cui le comunità gay si sono scagliate più volte contro le ideologie della Chiesa cattolica. Secondo la Chiesa la famiglia è una ed è quella composta da una figura femminile, una madre, e una figura maschile, il padre.
L’omosessualità non è concepibile, è per molti religiosi un concetto difficile da accettare. Non capita di rado di ascoltare le dichiarazioni fatte da appartenenti alla Chiesa che ripudiano l’omosessualità, parlandone quasi come una vera e propria malattia.
Eppure con l’elezione di Papa Francesco le cose sembrano aver subìto in qualche modo un’inversione di rotta. Il Papa si è dichiarato pronto ad accogliere gay e trans in quanto questo sarebbe stato quello che avrebbe fatto anche Gesù. Insomma, probabilmente per la prima volta, un Papa ha scelto di non ripudiare le persone omosessuali pur tuttavia continuando a vedere inopportuno e contro natura il matrimonio gay.
Chiesa e omosessualità: le porte di Dio aperte a tutti
In teoria, secondo quanto detto da Gesù, tutti dovremmo essere figli di Dio. Nonostante ciò però gli omosessuali ancora non sono stati del tutto accettati. Viene da domandarsi: perché? Dopotutto l’amore è sempre amore, qualunque sia la sua forma. Probabilmente resta complicato riuscire a credere a un amore diverso, un amore che rompe gli schemi tradizionali, che rivoluziona l’idea della Sacra Famiglia composta da Maria, Giuseppe e Gesù.
L’omosessualità sembrerebbe, nella concezione cattolica, andare contro il sesto comandamento che recita “non commettere atti impuri”, un comandamento che però è lasciato a libera interpretazione.
Papa Francesco, almeno dalle sua ultime affermazioni, potrebbe aver compreso che non si possono ripudiare delle persone soltanto in ragione della loro omosessualità. Chi è gay ama come qualsiasi altra persona e può pregare liberamente in un Chiesa come qualsiasi altra persona.
Le unioni civili
Con la legge Cirinnà del 2016 sono state regolamentate le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Una legge che ha fatto molto discutere di sé. Tuttavia, nonostante le contestazioni da parte del Vaticano, questa è stata per molti una grande conquista. Dopo anni di battaglie anche gli omosessuali hanno la possibilità di sposarsi ed essere così maggiormente tutelati dal punto di vista legale.
Sulle unioni civili la Chiesa resta divisa. Se è vero che i cattolici contrari sono ancora la maggioranza, è vero pure che ci sono piccole minoranze che sostengono queste unioni e che esistono sacerdoti con una mentalità forse più aperta pronti ad appoggiare un concetto di amore differente.
Chiesa e omosessualità: quale futuro?
Certo è che di passi avanti, rispetto al passato, ne sono stati compiuti molti e forse la parziale apertura di Papa Francesco rappresenta il punto di partenza per un futuro sempre più orientato all’idea di una famiglia diversificata. Tuttavia ancora c’è molto da fare per far comprendere che l’omosessualità non è una malattia o un “atto impuro”.